L’ADHD è un disturbo del neurosviluppo, cioè che si manifesta in età evolutiva, e causa difficoltà nell’area cognitiva, comportamentale ed emotiva.
La prevalenza in Europa è di circa il 4,5%.
Sintomi principali dell’ADHD nei bambini
Disattenzione: difficoltà a focalizzare e a mantenere l’attenzione, facilità a distrarsi e difficoltà ad organizzarsi. Perciò il bambino con ADHD spesso può: compiere errori di distrazione, non portare a termine i compiti scolastici, fare difficoltà ad ascoltare, perdere oggetti ed essere sbadato nelle attività della vita quotidiana.
Iperattività: è presente un eccessivo livello di attività motoria soprattutto in momenti non opportuni ed eccessiva loquacità. Dunque l’alunno con ADHD può: lasciare il proprio posto in situazioni in cui si deve rimanere seduti, agitarsi sulla sedia, parlare troppo e agire come se fosse azionato da un motorino.
Impulsività: difficoltà ad inibire comportamenti inappropriati e ad attendere per avere una gratificazione. Perciò il bambino con ADHD può: agire senza riflettere, preferire compiti dove c’è una ricompensa immediata, interrompere gli altri, rispondere prima che la domanda sia completata e avere difficoltà ad aspettare il proprio turno.
I sintomi del disturbo ADHD possono modificarsi durante lo sviluppo. Infatti, di solito i sintomi di iperattività tendono a diminuire con l’età e i sintomi cognitivi (difficoltà di attenzione e di organizzazione) tendono a permanere nel tempo.
Sintomi secondari
I ragazzi con questo disturbo possono sviluppare nel tempo comportamenti aggressivi, difficoltà scolastiche, problemi relazionali, scarsa autostima, demotivazione e disturbi emotivi (disturbi d’ansia e dell’umore).
Circa il 50% dei bambini con ADHD hanno un altro disturbo compresente, come ad esempio un disturbo specifico dell’apprendimento.
La difficoltà dei bambini con ADHD è l’incapacità di autoregolarsi cioè di controllare da soli il proprio comportamento, l’attenzione e le emozioni. Tuttavia, se vengono affiancati individualmente da un adulto, riescono a regolarsi e la prestazione attentiva-comportamentale in quei determinati momenti migliora.
Diagnosi ADHD (secondo il DSM-5)
Per diagnosticare il disturbo è necessario che i sintomi di attenzione o di iperattività/impulsività siano presenti da almeno 6 mesi e che compaiano in età evolutiva entro i 12 anni.
Il disturbo può avere una manifestazione prevalente di attenzione o di iperattività/impulsività a seconda dei sintomi presenti.
I sintomi interferiscono con la qualità della vita sociale, scolastica o lavorativa. In base al grado di compromissione della vita quotidiana si può specificare la gravità del disturbo: lieve, moderata o grave.
Le difficoltà devono essere presenti in almeno due contesti di vita, solitamente si tiene conto dei contesti casa e scuola.
Link utili:
AIDAI – Associazione Italiana per i Disturbi di Attenzione e Iperattività
Disturbi specifici dell’apprendimento: cosa sono
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